Le pale dei fichi d’india sfilavano in tutta la loro bellezza per la via che conduceva alla piccola cappella votiva: frutti saturi di zucchero e di sole, difesi da spine come soldatini a guardia di un prezioso tesoro…non avevano bisogno di cercare luce perché erano naturalmente vestiti di quel sangue vivo che è subito colto dagli occhi.
Ricordavo il tempo in cui l’avevano costruita, segnale di fede e di uscita dal paese.
La piccola costruzione presentava un ingresso a forma di croce, sormontato in alto da una semplice croce in ferro. Sulla parete in fondo, tondeggiante nella parte superiore, era appesa l’Immagine Sacra della Madonna che vi si venerava, mentre un piccolo altare era alloggiato ai piedi della stessa. C’era un piccolo ambiente che poteva contenere poche persone e prova ne erano le due panche in legno, poste a ridosso dei muri laterali…una candida tovaglia col bordo ricamato a completare l’altarino.
P.s. Ad oggi, purtroppo, le condizioni della cappella votiva sono quelle che vedete in foto…


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