“Non è un sogno, vero?” chiese stupito il principe… Fino a quel momento il viaggio era proceduto a meraviglia ed il suo destriero alato aveva oltrepassato cime di montagne in ogni parte del mondo. In quel preciso istante la luce del sole scintillava sulle foglie degli alberi, al riparo dei quali vi era una bellissima fanciulla dai lunghi capelli color del grano maturo, che stava suonando una delicata melodia. Ogni nota era un petalo di vento e, tutte insieme, originavano la più dolce aura musicale mai udita. L’arpa smise di suonare, disordinò le righe musicali ed il principe incontrò lo sguardo della donzella: erano in assoluto i più begli occhi che avesse mai avuto modo di vedere. Nina, questo il nome della Fata musicista, domandò al principe come fosse arrivato nella Valle. Gli narrò che in quel luogo tutte le cose erano permeate di un inaudito incanto: le querce, custodi delle voci delle stelle che sussurravano di notte i loro segreti; i sentieri boschivi percorsi da lepri, volpi e cinghiali; gli alberi sui quali dimoravano pettirossi, falchi, civette e gufi; i muretti di pietre abitati da piccole creature fantastiche e, la più meravigliosa di tutte le cose, balli di Fate allo scoccare del tempo magico. Diego rispose: “La ricerca del vero amore rende impetuoso il cuore e lo sospinge per giungere al più presto a destinazione”. L’amaranto dipinse un magnifico tramonto per quell’amore appena sbocciato. Nina prese per mano Diego, portandolo a visitare quel luogo inviolabile dalla malvagità. “Questo è il crepuscolo di chi ama la Valle”, disse Nina, di chi ne assapora i profumi buoni, quelli che sanno di erbe e di fiori. La fanciulla chiamò a raccolta le Fate sorelle, guerriere nel difendere i valori dell’umanità, della libertà, dell’amicizia, della pace…e lì fiorì quel sogno che dura tutt’ora.

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