La notte scorsa un sogno ha cucito la distanza tra me e chi non c’è più. Osservavo il tramonto che si dipingeva di amaranto, il giorno si stava assottigliando e presto si sarebbe aperto il portico delle stelle, dove sono situati i sogni. Sognare ti mette faccia a faccia con te stessa, con la felicità e con la paura: spesso i sogni rimandano una tua speranza. Io inseguo ogni giorno il suono vero delle tue preziose parole. Di carattere introverso e pensatore non le hai tenute in serbo per te, me le hai donate nella speranza che fiorissero. Sono potenti le ore dolci dei sogni. Non occorre che tu allunghi le tue mani per guidare le mie, come facesti per i miei primi passi: la mia è sempre nella tua. Tu che sei salito sulle scale del tempo dove il battito è eterno e che adesso lavori attorniato da piccole stelle di luci. Al risveglio lo specchio sul comò restituisce l’immagine del mio volto: ed io mi perdo nei tuoi occhi, così uguali ai miei.

Rispondi