Il luogo natio è quel mistero spirituale che ti fa nascere già innamorata di un posto, senza che ce ne si possa spiegare la ragione. Ora ne vivo lontana ma ho lasciato il cuore sulle rive delle sue acque azzurre. In questa parte della mia vita, nei mesi caldi in cui il tramonto s’attarda, le sue lunghe ombre ricoprono declivi armoniosi disegnati da vigneti, uliveti ed alberi da frutta. Qui ci si cinge della bellezza di una fertile campagna e delle precisioni geometriche di mano d’uomo. Tuttavia…vi è qualcosa che rimane inesprimibile quando scosti dall’animo la gioia di essere nata in un luogo vicino al mare nella stagione del sole: le celate insenature tra gli scogli, il cielo che vira su un azzurro che non può essere reso a parole o la sabbia tinta di rosa quando nasce l’aurora. Se potessi, poserei tutti i pesi del mio cuore dentro una barca al tramonto. L’infinito azzurro accende sempre lo stupore del mio sguardo e, guardando i gabbiani, io sono quelle ali colme di vento su reti di pescatori. Secoli di voli come note su spartiti che accordano la melodia del mare al canto dell’anima. E ricordo la mia casa, i giochi dei meriggi d’estate con le ginocchia segnate da piccole cicatrici. A te, mare, che amo sin dalla culla.

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