Potrei paragonare la mia totale mancanza di pollice verde all’umanità del cacciatore che sparò alla mamma di Bambi: sotto lo ZERO. Grazie al cielo il suddetto pollice è scollegato al ciclo delle stagioni, altrimenti dovrei cambiare pianeta. Diciamo che la flora è così dissimile da me che, appena arrivata in casa mia sotto forma di piante o fiori, invoca subito una santa alla quale affidarsi. E a nulla è valso il pregevole doppio mento che mi son fatta venire suonando il violino per una crescita armoniosa, melodiosa, vibrante, struggente…vabbè, niente da fare, sono decedute lo stesso. Mi chiedo se la mia amica commissaria è una fan della clorofilla e giungo a casa sua proprio nel momento luttuoso in cui un fiore ha deciso di non sbocciare. Viola sta esaminando la scena del crimine con la sua inseparabile lente: “E’ stata la vicinanza di questa aristocratica orchidea che è meravigliosa ma presuntuosa”. Chissà perchè la parte finale “-osa” mi fa venire in mente una pasta cremosa e delittuosa nelle calorie…ok, me la finisco. Viola prosegue: “Probabilmente il crisantemo non ha la stessa capacità fascinatoria degli altri, ma è il fiore dell’equilibrio tra il dare e l’avere; è quello delle parole senza mistero e del cambiamo vita prima che sia troppo tardi”. E facciamola ‘sta pazzia, coltiviamo i crisantemi. Poi mi mostra una vecchia pianta grassa e, sconsolata, le chiedo: “Ma perchè sul “vecchia” guardi me?”. Carivoi, causa risolta. Punto punto.

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