Il momento, durante il quale riproduco questa canzone, è uno di quelli che sottace temporaneamente la spiegazione scientifica, di quelli nei quali l’anima si libra. Le note di questa melodia danno origine ad una reazione emozionale che io paragono al mal di bellezza. “Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle” ed allora io sono in cielo, leggera, a percorrere su carri di stelle le vie tracciate per noi. A chiedere a quelle cadenti i loro insondabili segreti e se son davvero capaci di esaudire i desideri. “E senza dire parole nel mio cuore ti porterò, e non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu” ah, l’amore…quel mistero che cinge tutto di un inesprimibile incanto. Al termine della canzone, abbasso il volume e ritorno ai miei fogli candidi, ai quali confido i pensieri. Crede la donna cannone. Acquista coraggio quando comprende di avere il diritto e la libertà di sognare e di riconciliarsi con la vita, consegnandole una appassionata adesione d’amore. Verrà una nuova felicità per lei, quella non ancora sconfitta dall’umiliante sfruttamento (“in faccia ai maligni e ai superbi”) quella che consente di perdersi in un sogno che pure condurrà alla morte…ma sapendo che è quello giusto.